Uomo del mio tempo
- agatataormina
- 8 dic 2014
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"Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo..." [cit. S. Quasimodo]
Immutata quanto mai la natura dell'uomo: primitiva, ferina, crudele, selvaggia, spietata.
Che dire? Che dire, quando assistiamo allo scempio, all'atrocità dilaniante della violenza, quella violenza che diventa ancor più grande ai danni di un minore, un fuscello spezzato, un'innocenza strappata, bastonata, derisa, seviziata, violentata, uccisa. Rimango basìta, rimaniamo muti, ammutoliti, senza parole che possano spiegare gesti cosi incomprensibili.Che cosa c'è nella mente di un essere cosi selvaggio che rimane tale dai secoli dei secoli, nonostante il progresso, la civilizzazione, l'uomo non riesce a risolvere se stesso; l'uomo non dissolve il male, non riesce a guarire la propria debolezza, a sanare il seme.
E noi non possiamo far altro che costernare il dolore e piangere il sale che brucia le nostre ferite primordiali.
Agata Taormina
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